Martino Benzi ha ucciso la moglie e il figlio, e poi la suocera che si trovava in una Rsa: dopo si è tolto la vita.
Martino Benzi è sempre stato un uomo dedito al lavoro e alla sua famiglia, fino alla mattina di oggi, mercoledì 27 settembre, quando la sua follia omicida ha spezzato la vita di moglie, figlio e suocera. Cosa è successo nella mente del 66enne, che ha avuto la forza di assassinare i suoi familiari e poi di suicidarsi?
Chi era Martino Benzi?
Martino Benzi, di 66 anni, si era laureato al Politecnico di Torino nel 1982. Divenuto ingegnere, era titolare di uno studio di consulenza informatica e di progettazione e realizzazione di siti web. Era sposato con Monica Berta di 55 anni, che lavorava a Valenza Po, e con cui aveva avuto il loro figlio Mattia, che studiava all’Itis Alessandro Volta.
In un blog personale in cui l’uomo raccontava diversi aspetti della sua vita: “Sono uno che nato nel 1956 si è deciso a fare un figlio a cinquant’anni, eta’ in cui qualche mio compagno di scuola diventava nonno. Allora non stupitevi se questo blog, a volte, presenterà dei contenuti stranamente incongrui per il pacato gentiluomo che dovrei e vorrei essere”.
Nei testi scritti da Martino Benzi, ci sono molti i riferimenti al figlio, descritto sempre con orgoglio. Parla del giorno della sua nascita fino alla sua passione per la scrittura, nata proprio leggendo le favole per Mattia.
La strage di famiglia
Questa mattina, Martino Benzi sarebbe andato a far visita a sua suocera, la 78enne Carla Schiffo, che si trovava presso l’istituto Divina Provvidenza di Alessandria. Ma una volta arrivato nella Rsa, nel giardino ha aggredito a coltellate la donna anziana, per poi di togliersi la vita con lo stesso coltello, ferendosi alla gola.
Dopo l’allarme lanciato dalla casa di riposo, i carabinieri hanno cercato di rintracciare moglie e figlio dell’uomo, venendo a sapere che la donna non era andata al lavoro e che il ragazzo non era a scuola.
Quando le forze dell’ordine si sono recate a casa di Benzi, hanno sfondato la porta trovando i corpi senza vita dei due, colpiti con diverse coltellate: probabilmente con la stessa arma usata per uccidere la suocera.
Il bigliettino lasciato da Benzi
Come dichiara una delle suore della casa di riposo dove si trovava Carla Schiffo, Benzi andava spesso a trovare la suocera: “Martino è venuto qui come tutti i giorni e aveva salutato cordialmente la signora Carla. Di solito, però, passava con sua moglie che oggi non c’era. Il figlio invece veniva una volta la settimana”.
Secondo le ultime informazioni emerse, l’uomo avrebbe lasciato un biglietto in cui annunciava di voler commettere la strage. Gli inquirenti hanno trovato infatti alcuni scritti del 66enne, tuttavia non c’è stato nessun riferimento a un possibile movente.